AIR

Jan 3rd, 2011 by The Goat in NBA

Mentre tutta l’Ameirca sportiva era coinvolta nelle già leggendarie sfide fra Celtics e Lakers e fra Magic e Bird, un giocatore iniziava ad imporsi all’attenzione dei media.
Il suo nome era Michael Jeffrey Jordan, spettacolare guardia dei Chicago Bulls, scelto con la terza chiamata assoluta al draft del 1984.
Jordan era la cosa più vicina a Julius Erving che si fosse mai vista sui parquet della NBA. Superbo realizzatore, atleticamente devastante, i suoi voli a canestro, le sue tremende schiacciate, il fatto che riuscisse a rimanere in aria sempre un secondo più degli avversari, solleticarono la fantasia del pubblico e gli procurarono l’appellativo di Air.
I Bulls erano una squadra in piena costruzione, ma con Michael in campo, iniziarono ad approdare costantemente in post season, oltre che ad avere un certo mercato televisivo e pubblicitario.
Mentre la dirigenza si attivava per costruire attorno al proprio asso, una squadra all’altezza, Jordan iniziava a far parlare di sé a suon di voli, di schiacciate e record realizzativi.
E quando nei playoffs del 1986 Michael sfidò gli imbattibili Celtics di Larry Bird, fu chiaro a tutti che quel giovanotto con numero 23 sulle spalle avrebbe scritto importanti ed epiche pagine nel grande libro della National Basketball Association.

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